martedì 5 luglio 2011
lunedì 4 luglio 2011
Step by step
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"creare qualcosa con piuttosto che contro"
Le parole
su questa pagina stampata
sono suono.
Ascolta.
La voce silenziosa
su questa pagina stampata
e` suono.
Ascolta.
La vita
in questo quartiere
e` suono.
Ascolta
le voci
mentre cammini.
Ascolta
le pause.
Ascolta
il tuo respiro
e i suoi ritmi.
Fermati un istante
e ascolta i tuoi pensieri.
Seguili finche` tu li possa sentire.
venerdì 1 luglio 2011
giovedì 30 giugno 2011
I primi progetti
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martedì 28 giugno 2011
martedì 14 giugno 2011
Parco Guell, Gaudì
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Nello stesso anno il comune di Barcellona decide di cambiare il progetto, e di affidare a Gaudì la trasformazione della città-giardino in parco pubblico. Nell'area destinata alle case non fu costruito nulla; si costruì solo nella parte destinata al tempo libero, che, una volta ultimata, riscosse un grande successo. Gaudì realizzò quest'opera dando libero sfogo alla propria fantasia, ricalcando la struttura di un paesaggio naturale: si possono trovare, infatti, fontane, grotte, colonne-albero e arcate artificiali di roccia.
Le mura di cinta seguono il profilo sinuoso della montagna su cui è costruito il parco, e sono ricoperte con frammenti di ceramica rossa e bianca, che ha lo scopo di decorare, ma ha anche una funzione protettiva, in quanto un muro completamente liscio è molto difficile da scalare. L'entrata è situata tra due padiglioni, anch'essi decorati da ceramiche colorate. Subito dopo si trova una scalinata adorna di fontane ed elementi decorativi, che porta al grande tempio in stile dorico-floreale, la cui parte superiore è ornata da un motivo rosso che diventa una lunga serie di sedili decorati da ceramiche policrome. Gaudì inserisce poi numerosi elementi architettonici che si confondono con il verde del paesaggio, e che hanno lo scopo di unire l'opera umana a quella della natura (creata da Dio). Questo è un tema ricorrente nell'arte di Gaudì, devoto e fedele della religione cattolica.
Parco dei mostri di Bomarzo
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Giardino dei tarocchi, Capalbio, Niki de Saint Phalle, 1979
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Il giardino è un vero e proprio museo a cielo aperto, perfettamente inserito nel paesaggio collinare della Maremma, un parco di eccezionale fascino, unico al mondo, uno degli esempi d’arte ambientale più importanti d'Italia.
Niki de Saint Phalle ha lavorato alla realizzazione del giardino dal 1980 al 1996, mentre l'apertura al pubblico è avvenuta nel 1997.
Per il suo particolare aspetto, la sua delicatezza, e con lo scopo di preservare l’atmosfera magica che si respira nel giardino, le visite sono possibili solo in alcuni periodi dell’anno (di solito da Aprile ad Ottobre), limitate in fasce orarie predeterminate, per un numero ristretto di visitarori. per desiderio dell’artista inoltre, al fine di salvaguardare la libertà di movimento dei visitatori, non sono previste ne visite guidate ne un itinerario precostituito.
Il Giardino dei Tarocchi è attualmente gestito dalla fondazione il Giardino dei Tarocchi, una fondazione privata che attraverso gli introiti fa fronte alle costanti cure di manutenzione di cui questo parco necessita
mercoledì 8 giugno 2011
Robert e Shana ParkeHarrison
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martedì 7 giugno 2011
Cendon di Silea, Made Associati, 2005
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L’area progetto è costituita dal centro originario di Cendon, posto lungo le rive del fiume Sile e raggiungibile dalla via principale (strada provinciale sinistra Sile) tramite un circuito viario di penetrazione e in parte tangente al corso d’acqua.Si tratta di un luogo di notevole pregio ambientale che tuttavia si presentava sfrangiato, frammentato, soprattutto a causa di una scarsa attenzione per gli elementi minori del paesaggio (materiali, recinzioni, giardini privati).Il centro abitato si è sviluppato partendo dal fiume, sviluppandosi in un rapporto di dipendenza. L’asse fluviale rappresentava la via di comunicazione, di trasporto merci, fonte di energia per il funzionamento dei muliniE’ al fiume che l’abitato si rivolgeva con segnali e simboli ben riconoscibili (il campanile era il riferimento visivo per i naviganti). L’area si inserisce anche in un contesto rurale in cui sono altrettanto distinguibili alcuni segni del paesaggio agricolo (le alberature, le siepi, i fossati, i campi) parzialmente alterati e contaminati dal sistema della monocultura. Pertanto il nucleo urbano, pur essendosi mantenuta inalterata la composizione fondativa del luogo, presentava una struttura discontinua che si pone come interfaccia tra l’asse viario carrabile principale tangente la nuova Cendon, e il fiume Sile.
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